martedì 12 febbraio 2013

Lettera a Sua Santità Benedetto XVI

          Lettera per difendere la nostra Madre Chiesa
                                                   a nome di San Michele Arcangelo.

                                                              A Sua Santità Benedetto XVI

Il 20.02.2006. 

Santità, a nome di S. Michele Arcangelo, ministro fedele di Dio, valoroso guerriero dell’Altissimo e amatore zelante della gloria del Signore, noi suoi devoti, ci permettiamo con grande umiltà di rivolgerle questa lettera, per la difesa della nostra Madre Chiesa, che in questo preciso momento ha bisogno più della forza di Dio, che di quella degli uomini.
L’amore che nutriamo unanimi per Essa, ci spinge alla riconoscenza e a poggiare la nostra fiducia sulle sue sante parole che le riproponiamo in questo momento: 

Che non esiste un destino immutabile, che la fede e la preghiera sono potenze, che possono influire nella storia e che alla fine la preghiera è più forte dei proiettili, la fede più potente delle divisioni.” 
 (Dal commento teologico al terzo segreto di Fatima Card. Josefh Ratzinger. (oggi Papa Benedetto XVI )

Oggi, le sue parole contengono una verità infallibile su cui la Chiesa può tranquillamente prendere la sua forza e poggiare la sua fiducia per intravedere già la sorte futura dell’umanità con grande speranza.
E’da questa forza, infatti, che il Buon Dio trarrà il vero bene per la Chiesa , il mondo e l’umanità.
Santità, noi siamo con lei con questa forza, dobbiamo assolutamente e necessariamente applicarla, se vogliamo sostenere la nostra amata Chiesa Cattolica e con essa l’umanità.
La Madre del Signore, Maria Santissima, a Fatima ci ha indicato la preghiera come un’ arma potente” sul cuore di Dio, anche Giovanni Paolo II ci ha raccomandato la preghiera, essa è “lo strumento più inoffensivo a cui si possa ricorrere, eppure è un’arma potentissima; essa è una chiave, capace di forzare anche le situazioni di odio più inveterato.”
Santità…! In questa ora, dove il tempo segna il buio della fede e della speranza… quale rimedio più potente ci viene dato dall’alto se non quello della preghiera?
La voce di Dio ci ricorda che se chiediamo, otteniamo!
Perciò tutta la Chiesa oggi, deve chiedere per ottenere, e quindi questa arma bianca e inoffensiva, che Dio ci ha dato, è l’unico rimedio per combattere, da valorosi, la nostra ultima battaglia e ottenere la sospirata vittoria.
Devotissimo Padre Santo, noi tutti, appartenenti ai gruppi di preghiera siamo sicuri che questa vittoria alla fine avverrà… perché non siamo noi a dirigerla ma bensì lo Spirito Santo che ha suscitato già dal tempo di S. Padre Pio questo fiume di anime oranti, che con la pratica della preghiera ridaranno consolazione a Dio nostro Padre, che rinnoverà così la faccia della terra mostrando a tutti la Sua Verità e il Suo splendore.
Santità, noi Chiesa fedele, non dobbiamo temere perché abbiamo anche al nostro fianco il Principe delle Milizie Celesti l’Arcangelo Michele che da sempre combatte per difenderci contro tutte le nequizie dei secoli che incontriamo sul nostro cammino, perciò, da oggi in poi il nostro motto sarà così: “Guidati dall’Arcangelo Michele, vinceremo il maligno.”
Sentiamo nel profondo del nostro cuore questa certezza della vittoria del bene sul male, perché sappiamo che Dio è sempre fedele, Egli ha mandato il Suo Angelo per servire la Madonna, Ella è la Regina degli Angeli, e di conseguenza S. Michele Arcangelo è al suo servizio.
La nostra Madre Celeste infatti, vuole la nostra collaborazione per affrontare l’ultima e decisiva battaglia contro Satana.
Santità, il nostro gruppo è fortemente legato alla missione e al messaggio di fede che S. Michele Arcangelo ha rivelato nel corso dei secoli a tutta la Chiesa, ma soprattutto ora che il cuore trema, è necessario e urgente, al più presto, comunicare all’umanità il ruolo che Dio ha affidato al suo prezioso Ministero.
Egli che da sempre difende gli universali e inalienabili diritti di Dio, è venuto nel nostro tempo per rivendicarli definitivamente, infatti Michele porterà a compimento l’ultima vittoriosa battaglia contro Satana, che avverrà alla fine dei tempi, ma che è già stata descritta dall’Apostolo S. Giovanni nella visione dell’Apocalisse. (Ap12,7.)
Desideriamo metterla al corrente di alcuni suoi messaggi in chiave esortativa, che ci interessano particolarmente e che riguardano tutta la Chiesa.
La ringraziamo della sua cortese attenzione e cogliamo l’occasione di porgerle i più sinceri auguri di una Santa Pasqua a nome di tutte le anime oranti e di tutto il popolo di Dio.

                                Daniela a servizio di S. Michele Arcangelo.




Gruppo di preghiera Maria Madre della Speranza e Rione S. Michele Arcangelo
Via Tito Speri 28, 00012Villanova di Guidonia (RM)

sabato 9 febbraio 2013

A tutti i carissimi battezzati


Questo manuale traccia un percorso di fede legato alla spiritualità e alla missione dell’Arcangelo Michele e al suo intervento nella storia rivolto all’umanità.

Guidati dall’Arcangelo Michele vinceremo il maligno.


  
 Pregando con fiducia e semplicità, così è nata quest’opera che chiamo:







Lettera per difendere la nostra Fede e la nostra madre Chiesa a nome di S. Michele Arcangelo



Consiste in una serie di lettere indirizzate principalmente a tutti i battezzati, a coloro che hanno fede e a coloro che non hanno la felicità di possedere questo dono di Dio, poiché tutti siamo consapevolmente o inconsapevolmente dei pellegrini che camminano verso l’eternità.
   L’Angelo del Signore Michele viene a richiamarci le verità del S. Vangelo di Gesù Cristo e della dottrina della Chiesa Cattolica e ci offre i mezzi necessari per guarire dai mali che ci siamo procurati noi stessi con la nostra trascuratezza e la lontananza da Dio.
   Quello che comunicherò con questi scritti è un invito a riflettere su una serie di raccomandazioni e richiami che definisco: esortazioni, appelli, avvisi e ammonimenti, ispiratimi dalla preghiera e dalla devozione a S. Michele Arcangelo.
Anche S. Pio da Pietrelcina considerò un’ispirazione dell’Arcangelo Michele l’opera della Casa Sollievo della sofferenza da lui realizzata, non trovo nulla di male se anche oggi S. Michele ispirasse tanti cristiani a ritornare a pregare e a sperare nel Signore.
 Non vorrei peccare di presunzione ma  il  mio desiderio più grande è quello di seguire Gesù  fedelmente fino in fondo e quello di difendere la nostra fede e la nostra Chiesa dal suo grande male: l’incoerenza alla fedeltà a Cristo e a tutti gli altri mali derivanti come la superficialità e l’irresponsabilità delle cose di Dio, le offese a Dio, l’egoismo, l’ipocrisia, la monotonia, la pigrizia e l’apatia.
   Queste bestie feroci prima o poi conducono al decadimento della Chiesa e della dignità dei battezzati, ma soprattutto spengono il fuoco dell’amore, l’altissima carità di Cristo.
   Pertanto questo forte scossone è a mio avviso necessario per risvegliare tutta la Chiesa dal torpore e dal sonno che la sta attaccando, ma soprattutto dalla cecità e dalla sordità spirituale, malattie del nostro tempo, purtroppo che ormai sono diventate croniche.
   Per questo, il tono a volte forte con cui viene messa in evidenza l’esortazione di S. Michele Arcangelo, non deve essere interpretata come rimprovero ma, al contrario, come un gesto di protezione e di grande carità, un far conoscere il male e un mettere in guardia da esso e dalle sue conseguenze, proprio come farebbe qualsiasi mamma o papà del mondo quando vede il proprio figlio in pericolo.
 Ed è con lo sguardo fisso su chi vuol difendere e non accusare, che cercherò di spiegarvi queste comunicazioni che il buon Dio mi ha affidate riguardo le anime alle quali si rivolge. Inoltre questi richiami elaborati in chiave morale ed esortativa, hanno lo scopo di gettare una piccola luce sulla  responsabilità di cui parla il profeta Ezechiele:

“Quando io dirò all’empio: Certo morrai, se tu non l’avverti, e non parli per avvertire quell’empio di abbandonar la sua via malvagia, e salvargli così la vita, quell’empio morrà per la sua iniquità; ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano.” (Ez. 3,18 )

Ogni battezzato, quindi, deve essere responsabile della propria fede e dei propri comportamenti morali e civili.
   La vita cristiana è essenzialmente testimonianza vissuta, credo a tutto quello che sto vivendo e testimoniando.
Vi chiedo però di non fissarvi sulla povertà e sull’ignoranza dello strumento di cui Dio si serve  ( che in quest’occasione sarei io) perché Lui ha l’abitudine di scegliere strumenti poveri e inutili per realizzare le opere della Sua potenza, scienza e sapienza.
Questa sarà una prova in più che Lui ci dà, che l’opera è Sua e non mia.

Ad Alfonso


Villanova 29 settembre 2009

DEDICATO  A MIO MARITO ALFONSO




     Il 12 settembre 2009 (giorno dedicato al S. Nome di Maria) il mio caro Alfonso cade dalla scala per cedimento del palo della luce sulla quale era appoggiata, mentre issava l’ultima bandierina in preparazione alla festa di S. Michele Arcangelo del nostro Rione.
Emorragia cerebrale irreversibile, i medici ci consigliano l’espianto degli organi perché  ritenuti in ottimo stato di salute, lui mi diceva sempre di voler donare gli organi qualora fosse morto prima di me.
 Il giorno13  lo mantengono in vita per l’espianto e il 14 settembre  (giorno dell’Esaltazione della S. Croce) i suoi organi vitali partono per ridare salute, fiducia, e speranza a delle persone.
Ma il suo cuore purtroppo  non ha trovato in quel momento un compatibile quindi è rimasto con lui. Aveva 59 anni ed era uff. dell’Esercito Italiano.


Per il caro Alfonso, nel giorno del suo compleanno
22/11/2009

Alfonso era un uomo generoso, buono, che dava conforto a chi aveva bisogno di essere rincuorato.
In qualunque momento era sempre presente anche con le persone che lo avevano conosciuto da poco.
“E questo posso testimoniarlo io, Ruffo Anna Maria, che pur conoscendolo da pochi mesi, nel momento in cui ho avuto bisogno mi è stato sempre vicino come una persona cara, ed era disposto a venire anche di notte se io ne avessi avuto bisogno.
Lui è stato coerente alle parole del Vangelo e le ha messe in pratica perché amava il prossimo suo come se stesso.

 Grazie con tutto il cuore Alfonso, non ti dimenticherò mai..!”

                                                                         Anna Maria Ruffo       



Dedica al mio caro Alfonso

    Forse non tutti sono al corrente di ciò che aveva nel cuore il mio caro Alfonso, prefetto del Rione S. Michele Arcangelo e Ministro della Comunione a servizio per 10 anni della Comunità Parrocchiale di S. Giuseppe Artigiano.
     Il mio caro Alfonso aveva un sogno meraviglioso, che condividevamo insieme pienamente.
Dio aveva messo nel suo cuore un progetto di amore e di pace per la nostra Cittadina di Villanova, ma che si sarebbe realizzato  nel futuro e soltanto in collaborazione con la mano dell’architetto supremo il “ Padre Celeste”
Quindi pregare e far pregare era tutto il suo scopo, il nostro scopo.
E affinchè il sogno diventasse una realtà, la preghiera doveva essere il nostro primo impegno quotidiano .
La consapevolezza che Dio ci avrebbe aiutati in tale progetto ci spingeva oltre le nostre aspettative tanto che chiedemmo al Comune di Guidonia il permesso per ampliare la cappellina già esistente e subito ci fu accordato.
Desideravamo ingrandire la cappellina di S. Michele per fare un pò più di spazio così da dare la possibilità a chiunque di pregare anche nei mesi invernali.
Infatti nel periodo invernale accoglievamo le persone in casa nostra per la recita del Rosario.

Questo angolo di paradiso non è nato per caso, ma per la bontà e la Misericordia del Signore, per incoraggiarci a continuare verso questa direzione e per farci sperimentare la bellezza di essere figli di Dio, figli della Chiesa.
In memoria di Alfonso non dobbiamo mai dimenticare i momenti di gioia e di pace che ci ha regalato e ci regala questo giardino profumato della casa di S. Michele:
le serate in compagnia della luna e delle stelle, di un dolcetto, qualche volta anche di un buon bicchier di vino, tutti i sacrifici per rendere sempre più accogliente questo posto, ma soprattutto non dobbiamo dimenticare che è l’amicizia fra noi che ci fa compagnia.
 Il Signore stesso desidera che siamo amici ma amici sinceri.
E’ quindi in nome di questa amicizia che noi dobbiamo volerci sempre bene e lavorare per il bene.
 Diamo forza all’amore, al perdono, alla pace, ma soprattutto alla Preghiera perché tutto questo ce lo può dare soltanto essa.
Soltanto così saremo testimoni dell’amore di Dio che ci solleva dalla miseria e bruttezza del male.
Il mio caro Alfonso, per il Rione, ha sempre dato tutto affinchè  venisse onorato nella giusta maniera l’Arcangelo Michele, raccomando a tutti coloro che fanno parte degli altri rioni di dare sempre il meglio di se stessi per onorare Dio e i Santi.
 Ringrazio tutti i Prefetti che per solidarietà verso la nostra famiglia hanno deciso di non fare nessun rinfresco nei loro rioni ma conoscendo come la pensava il mio Alfonso, non vedo niente di male ne di scorretto se al termine della S. Messa lo ricordiamo con un panino e un bicchier di vino, egli avrebbe voluto così.
Come ogni anno il nostro Rione offre a tutti i fedeli un opuscolo da leggere per riflettere e meditare un’esortazione di S. Michele Arcangelo, quest’anno così particolare, desidero offrire il sorriso di Alfonso che ci mostra chiaramente il posto in cui si trova” il Paradiso” che si è sicuramente guadagnato con tanto sacrificio fatto con il cuore, quel cuore che non è riuscito a staccarsi da lui perché non ha trovato un compatibile.
Forse non a caso quel cuore è voluto restare nei nostri dintorni per dirci ancora una volta: “Villanova ti amo e sono qui con te per proseguire il progetto che Dio ha su questa cittadina”.
Io proseguirò per te e con te mio caro Alfonso. 
La tua Daniela.
Ringrazio e abbraccio tutti anche a nome suo.


   


Carissimi  ora questo luogo dove sorge la cappellina ingrandita di S. Michele Arcangelo, grazie al sacrificio del caro Alfonso e che io chiamo l’angolo di paradiso voluto da Dio, è una realtà bellissima e preziosissima, un segno esteriore, ma che racchiude un progetto ancora più alto e più nobile; l’intento è quello di costruire sulle basi della fede e dell’amicizia un gruppo di Autentici Cristiani che pregano insieme per collaborare e contribuire alla salvezza delle anime e dove si può trovare il calore e la dolcezza di una vera famiglia, capace di accogliere ognuno di noi così come è ma con il proposito di migliorarci vicendevolmente e dove nessuno è più importante dell’altro.
Una famiglia dove ognuno si può sentire a proprio agio, dove aprire il cuore con fiducia perché c’è comprensione, rispetto e  stima, un sicuro rifugio.
Una famiglia dove non ci sono invidie e gelosie, dove regna sempre l’amore e il perdono.

Altro intento è quello di dare esempi di cristiani credibili alle future generazioni, il nostro pensiero va spesso alle giovani famiglie di oggi, così precarie e minacciate dal male, ai nostri figli, ai nostri giovani, così smarriti e disorientati, infatti li raccomandiamo sempre alla Madonna e a S. Michele Arcangelo.
 Il nostro impegno è anche quello di lasciare a tutti la preziosa eredità della Preghiera del S. Vangelo  e dell’Eucaristia perché è il sacrosanto dovere di un vero cristiano.
Ridare fiducia e speranza alla futura generazione che inconsapevolmente cerca disperatamente il PAPA’ CELESTE.

giovedì 7 febbraio 2013

La lotta sarà durissima
ma alla fine il bene trionferà sul male!



"San Michele Arcangelo, difendici nella lotta: sii il nostro aiuto contro la malvagità e le insidie del demonio. Supplichevoli preghiamo che Dio lo domini e Tu capo della milizia celeste, con il potere che ti viene da Dio, incatena nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo per perdere le anime."
Amen.  
Leone XIII




 
Testimonianza di un incontro indimenticabile
 
Cari amici, parenti e conoscenti il mio sogno d’amore sta iniziando a realizzarsi, grazie a Dio e alla guida speciale dell’Arcangelo Michele. Ho il piacere di mettere a vostra disposizione un ‘opera che è maturata ed ho elaborato da tempo. Come responsabile della fede cristiana in quanto battezzata, che crede, che spera, che ama e che costituisce con il Signore un solo corpo e un solo spirito ritengo giusto mettervi al corrente del progetto e del motivo che mi spinge a voler realizzare questa opera che io attribuisco esclusivamente all’ispirazione di S. Michele Arcangelo. Vi scrivo pertanto da protagonista della vicenda che mi ha coinvolta in questo progetto ma anche per servire la nostra fede e la nostra amata Chiesa Cattolica in questo anno (particolare) della fede.

Tutto quello che leggerete è il frutto della mia conversione avvenuta circa 15 anni fa e di un’intenso e lungo lavoro sotto la guida speciale dell’Arcangelo Michele e dei suoi Angeli. La mia scelta di seguire il Signore risale ad un fatto del tutto singolare che mi è capitato nel 1995.
 
Il venti gennaio 1995 ( venerdì ) alle ore 18,10 è entrato nella mia stanza un ragazzo sui sedici anni, si chiama:
                                                          “MICHELE”
riccio e biondo…mi ha detto: Daniela! Ti riconoscerai in questa preghiera…!
Poi ha aggiunto: “Pregherai per me, come io per te…!
Ricordati di S. Michele Arcangelo, che è vicino a Padre Pio.!
Nonostante gli avessi detto che ero radioattiva, Lui ha voluto restare vicino a me.!
Mi ha dato tanto coraggio..!
                                                                        Grazie Signore.

Carissimi, sono felice di condividere con voi la mia esperienza di quell'indimenticabile incontro.
Io sono Daniela, una signora qualunque, a cui Dio ha però concesso di conoscere l’Arcangelo Michele personalmente e più da vicino. Non l’ha fatto per farmi vantare ma l’ha fatto per aiutarmi e darmi coraggio, in quel delicatissimo momento della mia vita che stavo attraversando con molta tristezza e scoraggiamento.
Questo misterioso ragazzo venne a visitarmi nella stanza dell’ospedale Policlinico Umberto I di Roma  nel 1995, quando fui ricoverata per sottopormi ad una dose di iodio radioattivo per un carcinoma  papillifero della tiroide, premetto che mi fu asportata tutta la tiroide precedentemente  (settembre 1994) e fu in quell’occasione che trovai nel comodino del letto n°12 un santino di P. Pio.
Mi recai allora a S. Giovanni Rotondo per chiedergli aiuto e sostegno, comprai anche un libro che parlava della sua storia.
Sapendo perciò che avrei dovuto affrontare alcuni giorni di isolamento mi riproposi di leggere il suo libro.
La visita di questo giovane volontario, così si definì il ragazzo, capitò proprio nel momento in cui stavo leggendo la storia del venerabile padre,  stavo piangendo perché non potendo vedere e parlare con nessuno mi sentivo come una carcerata ed emarginata. Il fatto, non sembrò stupirmi più di tanto, dal momento che ero veramente molto scoraggiata e afflitta,  ricordo però che gli dissi  come avesse fatto ad entrare nella mia stanza dal momento che avevo assunto la pasticca di iodio radioattivo e perciò dovevo stare isolata dalle persone a causa delle radiazioni che si sprigionavano dal mio corpo e che avrebbero potuto arrecare dei seri problemi anche a tutti coloro che mi stavano vicino.
Lui mi disse di essersi intrufolato, cioè di essere entrato senza farsi scorgere dagli infermieri, parlammo di varie cose ma in particolar modo del suo interesse per gli ammalati, tanto che se non andava a visitarne almeno uno al giorno non sarebbe stato contento. Io gli raccontai della mia afflizione e quanto mi rattristava stare così isolata per quattro giorni, infatti chi assume lo iodio radioattivo di solito deve stare dai tre o quattro giorni lontana da tutti.
 Ricordo di avergli detto che mi sarebbe molto piaciuto che i miei due figlioli Guido e Simone avessero avuto, con il passar del tempo, dei sentimenti di volontariato simili ai suoi.
Una delle cose che mi colpì di questo giovane fu però il fatto che avesse un viso così  bianco ceruleo che al momento pensai tra me e me:”Questo ragazzo sta male anche lui.” Stava sempre ai piedi del mio letto  una volta si è diretto verso la finestra, poi mi parlò dell’Arcangelo Michele ma a quel tempo io non sapevo bene chi fosse. E’ stato circa una mezz’ora abbondante con me poi mi ha salutato augurandomi la pronta guarigione e se ne è andato.
Qualche minuto dopo riportai questa testimonianza scrivendola sulla prima pagina del libro che stavo leggendo di P. Pio, poi telefonai a mio marito e gli raccontai di questo giovanetto così coraggioso e così caritatevole.
Dopo tre giorni uscii dall’ospedale e ritornai a casa, i medici mi raccomandarono di stare ancora per una quindicina di giorni distaccata dai famigliari e di fare i controlli dovuti. Pian piano ripresi la mia vita di sempre e tornai alla normalità ma non dimenticavo di pregare e di andare almeno una volta all’anno da P. Pio.
 Carissimi io in quel tempo non ci pensavo affatto alla fede ero in tutt’altre faccende affaccendata, come si suol dire, gestivo un centro di estetica alle terme Acque Albume di Tivoli, un lavoro grande e impegnativo che mi dava soddisfazione, tutti i sabati sera andavo a ballare con mio marito insieme ad altre coppie di amici, l’estate al mare e l’inverno a sciare con i miei figlioli, insomma facevo una vita abbastanza mondana.
Dopo tre anni mi colpì un’altra malattia, la leucemia, e allora dissi a P. Pio:” Da questa non mi salvi neanche tu..? Non esistono parole per descrivere la pena di quel momento ancora più angosciante del primo, perché la leucemia è malattia che incute già terrore solo a nominarla. Questa volta fui ricoverata al centro ematologico di via Benevento.
La solitudine, la paura, la sofferenza in quella stanza, si fecero più strazianti, non avevo più alcuna speranza e tutto intorno a me era tenebra paurosa, non facevo altro che pensare alla morte, come poteva avvenire questa mia fine e in che atroci sofferenze..?
A questo pensiero martellante si aggiunse quello dei miei figli, di Alfonso mio marito e di tutti i miei cari che avevo lasciati disperati.
Mentre ero ricoverata guardavo sempre fuori la finestra, vedevo la vita fuori, la gente che camminava tranquilla sotto il sole di giugno (26/6/98) le foglie degli alberi agitarsi al venticello romano, le rondini nel cielo che cantavano una dolce melodia, forse prima non le avevo mai ascoltate con tanto interesse. Ero buttata su quel letto legata da mille tubicini, per la seconda volta imprigionata in quella misera stanza, a fianco a me un’altra signora coi suoi occhi spenti e sofferenti.
Mi sono sentita come un’aquila ferita, senza più la possibilità di volare in alto nel cielo. Poco più in là sempre dal vetro della finestra, chiusa ermeticamente, scorgevo una croce ritta nel cielo, deve essere la chiesa………guardando e riguardando, fissando il mio sguardo su quella croce, mi venne in mente il Salvatore e la sua parola infallibile.” Venite a me, voi tutti che siete stanchi e affaticati ed io vi ristorerò.”Ricordai con molta nostalgia la pace e la serenità che provai la sera del 13 maggio e 13 giugno 1998 al santuario di S. Vittorino alla quale mi recai invitata da un’amica alla processione mariana per la ricorrenza delle apparizioni, ricordo di essermi stupita molto, come se avessi scoperto qualcosa di nuovo,  di aver detto:” com’è bello qua..!  mi dicevo voglio ritornarci, ma non ci ritornai perché il 26/6 98, come gia ho detto fui ricoverata.
Il mio povero cuore ferito dall’angoscia della morte non riusciva a captare la voce di Dio che invece continuava a ripetermi: “Di che cosa hai paura..? Ci sono qua Io…?
    Dopo tante e tante lacrime di amara rassegnazione, finalmente sono riuscita a fare questa preghiera alla Madonna: ” O Madonnina mia, se è giunta la mia ora, vorrei tanto venire in paradiso perché non posso pensare che non esiste, che tutto finisce con la morte.!
 Se invece mi ridarai un po’ di salute io ti prometto che lavorerò per Te,  per la Chiesa.
    Da quel momento ho sentito dentro di me nascere la fiamma della speranza, una speranza che piano piano cresceva sempre di più e che da speranza si tramutava in certezza di venir fuori da quella tremenda malattia. Sentivo un forte desiderio di pregare, di stare alla presenza del Signore. Sentivo il bisogno di comunicare direttamente con Lui sapendo che soltanto Lui poteva aiutarmi, tanto che un giorno il Professor Mandelli entrato nella mia stanza e avendo visto con quanto ardore io e Alfonso sgranavamo tutti i giorni la corona del santo rosario, mi disse:” Perché state sempre a pregare?...non vi fidate di noi?...io con un fil di voce risposi: ”professore io in questo momento mi fido più di Dio”. Allora lui mi rispose: ”preghi signora preghi”.
    In seguito, la dottoressa Anna Paola Iori, che stava seguendo il mio trapianto mi disse affinché acquistassi fiducia anche dei medici:” Signora Rossi noi siamo strumenti nelle mani di Dio, e così è, lo Spirito di Dio è in tutto e in tutti.
    Durante tutto il decorso della malattia, io ricevevo spesso Gesù Eucaristia, vivevo la sua presenza concreta e reale,  parlandogli dolcemente gli dicevo: ”Gesù il tuo sangue purifichi il mio sangue malato e fa che le tue cellule pure sostituiscano le mie malate.
Mentre mi preparavano al trapianto mio marito per incarico del parroco diviene prefetto del Rione S. Michele Arcangelo, considerate che la nostra cittadina di Villanova è stata suddivisa in nove rioni ognuno in onore di un santo.
 Cominciai a riflettere su tante cose ma in particolar modo su questo fatto, come era possibile che quel ragazzo si fosse trattenuto nella mia stanza nonostante io gli avessi detto di essere radioattiva..? E come era possibile prevedere che dopo tre anni io avrei pregato per S. Michele Arcangelo..?
 Come potete notare dalle parole riportate sul libro di quell’incontro indimenticabile, il Signore stesso mi ha chiamata a pregare insieme a Lui per la difesa della Santa Madre Chiesa.
 Mi sono sentita coinvolta in questa battaglia dal momento che ho incominciato a pregare costantemente la sua preghiera preferita cioè la:”Corona Angelica.”e pian piano sotto la sua guida e la sua potente luce ho conosciuto più profondamente il suo ruolo per la difesa della nostra vita. infatti lui mi ha difesa anche da quest’altra brutta malattia, credo che mi abbia difeso soprattutto dalla dannazione eterna.

Oggi la mia vita, rinnovata soprattutto interiormente, riscopre una grande vocazione, quella di pregare e quella di difendere la mia fede e la mia Chiesa, si perché difendere la Chiesa e la fede è come difendere se stessi e la propria madre, ovvero la propria dignità di figlia di Dio, ho riscoperto la fiducia nel Signore Gesù Cristo, nostro unico Salvatore.
 Perciò come cristiana battezzata e vera figlia di Dio non posso non essere al fianco di  Michele  e combattere valorosamente per la mia dignità.
 Da quando l’ho conosciuto riconosco che la Chiesa mi appartiene strettamente e indissolubilmente, sono parte di essa, e sono figlia di essa, ho conosciuto anche che la  Chiesa non è soltanto un edificio dove ci sono preti e suore ma è l’unione di tutti i battezzati, quindi l’unione dei veri figli di Dio e veri fratelli di Gesù.
Inoltre ho conosciuto che noi tutti siamo un diritto di Dio perché la Chiesa stessa è un Diritto di Dio.
Il Signore mi ha anche richiamata alla grande responsabilità che ho nei confronti della mia Anima e quella dei miei fratelli, per questo, un giorno di prima mattina, ha gridato forte nei miei orecchi queste parole: Non calpestare te stessa.
 Cosa significano queste parole..? altro non sono che un forte richiamo a guardare questa dignità tanto dimenticata da tutti, perciò sono doppiamente coinvolta in questa battaglia,  non debbo e non posso calpestare questa eccelsa e altissima dignità che il Signore  mi ha regalato.(questo vale per tutti ).
Un’altra frase ha gridato forte dentro di me, e grida tutt’ora, è quella del Profeta Ezechiele che mi dice così: ”L’empio morrà, ma se tu non l’hai avvisato e ammonito, del sangue di lui chiederò a te.”(Ez 3,18)
Quindi la mia responsabilità è grande, fratelli miei, perché avendo ricevuto la conoscenza delle cose di Dio, come posso tacere e far finta di niente..! Per questo in nome di Dio e della sua Chiesa, per la sua santità e per la sua difesa io non posso più tacere su questi argomenti e perché i diritti di Dio hanno la precedenza assoluta.   (questo vale per tutti.)
 Pertanto questa lunga lettera indirizzata a voi battezzati, è un’opera che S. Michele Arcangelo mi ha ispirata nel corso di questi anni, e che sto man mano realizzando sotto la sua guida  con il massimo impegno.
Credo che questa opera racchiuda un grande messaggio di fede per tutta la Chiesa, il mondo e l’umanità, e che è legata proprio alla missione che Dio ha affidato al suo Angelo particolare, “Michele”e tutti i suoi angeli Santi.
Infatti, Michele, porterà a compimento l’ultima definitiva e vittoriosa battaglia contro Satana,  che avverrà  alla  fine dei tempi, ma che è già stata descritta dall’Apostolo S. Giovanni nella visione dell’Apocalisse.(Gv12,7.) Michele dunque è l’avversario del male, il suo vincitore per sempre.
Faccio tutto questo lavoro in collaborazione degli angeli e soltanto per amore di Dio e per amore dei fratelli, è importante per me che anche loro sappiano ciò che io ho scoperto, quindi il mio grande desiderio è quello di metterli al corrente di certe cose, e allo stesso tempo avvisarli e metterli in guardia da certe altre.
Vi prego di non guardare questi scritti come una cosa che viene da me e basta, ma essi siano per voi l’eco della voce di Dio, in modo che ci si sforzi tutti, animati da buona volontà, di seguire con fedeltà il cammino che traccia per noi.
Già, perché è stato per amore che Dio ci ha rivolto questo pressante appello della Sua Misericordia, allo scopo di aiutarci nella via della nostra eterna salvezza e affinché tutti si lascino difendere fiduciosamente dal suo valoroso guerriero  l’Arcangelo Michele.”Lui è il difensore degli universali e inalienabili diritti di Dio, essendo il difensore dei diritti di Dio, chi più di lui può rivendicarli con assoluta autorità..?
Perciò, se oggi, io mi ritrovo a parlare così con autorità su questi argomenti, è soltanto perché mi è stato conferito dalla Divina Grazia e per la guida di S. Michele Arcangelo.
Il messaggero di Dio è venuto  dunque  ad affidarmi questa opera di Misericordia,  perchè tutti ne possano trarre beneficio, la prima ad essere beneficiata sono stata infatti  io e  la mia famiglia: Alfonso Guido e Simone.
E’ per questo motivo che cercherò con tutta la mia volontà di restare al fianco di  Michele fino alla fine dei miei giorni terreni e insieme a lui realizzare questa opera che vuole essere a servizio dei fratelli e sorelle della cittadina di Villanova.
Voglio ringraziare Dio per voi per avercelo mandato come guida speciale in questo nostro tempo terreno…senza di lui saremmo stati veramente in balia del male e sotto i piedi di Lucifero, come diceva sempre P.Pio che se non ci fosse stato S. Michele a quest’ora avreste visto P.Pio sotto i suoi  piedi.
Vi ringrazio per la pazienza che avete avuta nel leggere questa lunga lettera ( anelito del mio cuore)  e poichè credo fermamente che ognuno di noi è stato scelto dal Signore per portare avanti questo meraviglioso progetto siete invitati anche voi a far parte degli AMICI DI S. MICHELE che  pregano  insieme all’Arcangelo per difendere e salvare la vita di tutti.

Sarò sempre a vostra disposizione per farvi partecipi della missione che l'arcangelo Michele si è degnato comunicarmi per beneficiare anche tutto il popolo di Dio.

                                                                                                 
Con affetto e stima la vostra Daniela.